La guerra di AbeleIl mondo dei vinti durante la Grande Guerra, con uno sguardo al presente
La guerra di Abele trae ispirazione da un inedito diario di guerra di Abele Lago, padre del giornalista Giorgio e soldato tra il 1917 e il 1918. La Prima Guerra Mondiale rappresenta un punto di rottura radicale rispetto alle tradizionali modalità di conflitto, per il coinvolgimento massiccio della popolazione civile, e per il ruolo decisivo della tecnologia e della propaganda. Trattandosi di caratteristiche drammaticamente attuali, la mostra si muove tra passato e presente e si articola in tre sezioni. La prima, di taglio statistico, analizza il flusso dei profughi durante la Grande Guerra attraverso tre censimenti, per concludersi con i dati attuali dell’Agenzia per i Rifugiati dell’ONU. La seconda presenta una selezione ragionata di libri, posseduti dalle Biblioteche del Polo delle Scienze Sociali, che hanno per oggetto i vinti privi di voce, spesso dimenticati dalla storiografia ufficiale. Infine la terza sezione, più intima, raccoglie le piccole testimonianze di protagonisti di allora e di oggi. Partendo da quattro giovani soldati che hanno combattuto durante la Prima Guerra Mondiale, si ritorna al presente con le testimonianze di uno studente e di una studentessa dell'Università di Padova, in fuga rispettivamente dal Sud Sudan e dall’Ucraina.
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